Il Venezuela attacca la Guyana, 'rubate il nostro petrolio'
La vicepresidente Rodríguez fa salire tensione tra i due paesi
Il governo di Nicolás Maduro alza i toni contro la Guyana che, ha detto oggi la vicepresidente venezuelana Delcy Rodríguez, "ruba il petrolio, il gas e l'oro del Venezuela, e depreda l'ambiente dell'Esequibo (la regione annessa sulla carta da Caracas con un referendum nel 2023, ndr) mentre promuove l'interventismo imperialista nel nostro Paese". Rodriguez, che è anche la ministra del Petrolio di Maduro, ha poi accusato Carl Greenidge, il rappresentante della Guyana presso la Corte internazionale di giustizia, per la controversia con il Venezuela sull'Esequibo, di essere "un copia patetica dei suoi padroni della Exxon Mobil". La petroliera statunitense, insieme alla statale cinese Cnoc, sfrutta i giacimenti petroliferi scoperti nel 2015 nelle acque dell'Atlantico, di fronte all'Esequibo, un territorio di 149.500 km quadrati che il Venezuela reclama e che rappresenta i tre quarti dell'area riconosciuta internazionalmente alla Guyana. "Il Venezuela non rinuncerà mai alla sua sovranità sulla Guayana Esequiba", ha concluso Rodríguez, intimando che il Paese vicino "deve mettersi in regola senza indugi né dilazioni: il Venezuela si rispetta". Maduro si prepara a eleggere quest'anno un governatore nella Guyana Esequiba, senza spiegare come farà la sua annunciata campagna elettorale visto che il Venezuela non ha il controllo di quel territorio dal 1899. Poco prima, l'ambasciatore del Venezuela all'Onu, Samuel Moncada, che rappresenta Caracas anche presso la Corte internazionale di giustizia, aveva attaccato Greenidge definendo la sua strategia "sbagliata, pericolosa, servile, che mina la pace tra Venezuela e Guyana e la pace della regione".
B.Chakrabarti--BD