Al Sundance 'Gen_', su un medico e la voglia di vita
Il docu di Matarrese è l'unico film italiano in gara al festival
Un film "sullo spazio tra struttura legale e amministrativa del sistema sanitario pubblico e l'immensa diversità di esperienze, vulnerabilità e desideri umani. Questo non è un film sulla politica e la medicina ma su come l'intimità diventa politica". Così il regista Gianluca Matarrese spiega il senso del documentario Gen_ unico film italiano in gara (è nella sezione World Cinema Documentary Competition) al Sundance film Festival. Al centro del racconto (una coproduzione fra Bellota Films, Stemal Entertainment, Elefant Films, prodotta da Donatella Palermo, Dominique Barneaud, Alexandre Iordachescu) c'è il Dr. Maurizio Bini, un medico appassionato, rassicurante, coraggioso ed empatico, che all'ospedale Niguarda di Milano, ogni giorno incontra i pazienti dei due nuclei di cui è responsabile, il centro per la disforia di genere e la struttura struttura Diagnosi e terapia della sterilità e crioconservazione. Giornate ricche di storie e di emozioni che hanno in comune la grande voglia di vita nei pazienti che visita: chi lotta per realizzare il desiderio di avere un figlio e chi viene a confrontarsi sulla possibilità, o ha già intrapreso, il percorso delle terapie di affermazione di genere. Matarrese sceglie di non interferire con la macchina cinema, di seguire semplicemente il lavoro in ospedale e i pochi momenti in cui Bini si concede uno spazio per sé con lunghe camminate per i boschi. Non che serva molto altro: la galleria di volti, attese, silenzi, e dialoghi, emerge in tutta la sua forza, ed è particolarmente d'attualità visti anche i continui affondi della politica sull'identità di genere e la fecondazione. Non a caso, il film si apre con in sottofondo le parole pubbliche su questi temi di alcuni leader, Meloni compresa. Nel mare di implicazioni mediche, legali, e etiche Bini si muove guidato da professionalità e umanità. Dal tatto nel comunicare a una donna quasi cinquantenne (che da anni, dopo una brutta esperienza precedente con un altro medico, cerca di diventare madre) l'esito negativo del nuovo trattamento ai dialoghi franchi e accoglienti con i quali risponde alle domande di chi sta vivendo o vorrebbe vivere il percorso di transizione di genere.
X.Badami--BD