Sicurezza alimentare, il 60% ha fiducia in scienza e tecnologie
Giornata Mondiale, cluster Agrifood CL.A.N. più consapevolezza
Il 60% degli italiani ha fiducia nel progresso scientifico e tecnologico e la fetta più ampia appartiene ai giovani fra i 18 e i 34 anni che rappresentano il 75% del dato complessivo aggregato. A rilevarlo è l'Istituto Piepoli in uno studio presentato in un convegno, in vista della Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare del 7 giugno, promosso e organizzato dal Cluster Agrifood Nazionale CL.A.N. con lo scopo di aumentarne la consapevolezza e l'importanza presso i cittadini, illustrandone i progressi metodologici, i processi e gli scenari futuri del food safety. Anche l'industria alimentare, grazie al suo processo produttivo, svolge un ruolo molto importante nel consolidare questo sentiment positivo e i giovani sono coloro che lo esprimono maggiormente. Per l'80% c'è l'etichettatura degli alimenti, seguito dalla certificazione di qualità (79%) e dalla trasparenza (78%). Osservando il dato complessivo aggregato rivolto all'industria, la fiducia della popolazione è pari al 71%. "Emerge con chiarezza che per gli italiani la scienza, la tecnologia e l'innovazione sono le soluzioni per contrastare i rischi legati alla sicurezza alimentare - ha detto Paolo Mascarino, presidente del Cluster Agrifood Nazionale CL.A.N. e di Federalimentare - un dato che ci conforta perché il ruolo che svolgiamo è percepito come indice di qualità e di fiducia verso il settore che rappresenta un valore indiscusso per garantire ai consumatori cibo sicuro, buono e ben fatto". Secondo i dati la ricerca scientifica ha fatto breccia tra i consumatori. Il 78% degli intervistati, infatti, dichiara di conoscere una o più applicazioni in materia, il 25% la identifica con l'etichettatura alimentare intelligente, il 21% con la conservazione degli alimenti, mentre il 20% con l'agricoltura di precisione e con l'intelligenza artificiale. La scienza poi è percepita come un vantaggio: per il 35%, infatti, grazie all'innovazione c'è una maggiore conservazione degli alimenti, per il 32% aumenta la produttività e per il 28% si riduce lo spreco alimentare.
M.T.Johanson--BD