Antartide, al via nuova spedizione italiana con 140 ricercatori
Inizieranno anche gli interventi di miglioramento delle basi
Con l'arrivo del primo gruppo presso la stazione Mario Zucchelli, in Antartide, ha preso il via la 40° spedizione italiana, che fino a febbraio 2025 vedrà impegnati 140 tra ricercatori e tecnici. Iniziate nel 1985, le missioni italiane nel continente sono condotte nell'ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, finanziato dal Ministero dell'Università e della Ricerca e gestito dal Consiglio Nazionale delle Ricerche per il coordinamento scientifico, dall'Enea per l'organizzazione logistica delle attività e dall'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale per la gestione tecnica e scientifica della nave rompighiaccio Laura Bassi. "Quaranta spedizioni, un traguardo importante che segna anche l'avvio degli studi di fattibilità per diversi interventi di riqualificazione e miglioramento infrastrutturale delle basi italiane antartiche", afferma Elena Campana, direttrice dell'unità tecnica Antartide dell'Enea. "Grazie a un finanziamento straordinario messo a disposizione dal Mur, nei prossimi 10 anni porteremo a termine tutta una serie di interventi - dice Campana - per rinnovare e rendere più efficienti sia gli impianti di produzione dell'energia, sia le infrastrutture che ospitano il personale". I progetti di ricerca in programma spaziano tra i campi più diversi: dalla sismologia alla meteorologia spaziale, dai rilievi sul permafrost a quelli sulle comunità microbiche. Inoltre, anche quest'anno, a novembre, sarà aperto il campo di Little Dome C, a 35 chilometri dalla base italo-francese di Concordia, dove proseguiranno le attività legate al progetto internazionale 'Beyond Epica Oldest Ice', coordinato dall'Istituto di Scienze Polari del Cnr a cui partecipano per l'Italia anche Enea e Università Ca' Foscari di Venezia: l'obiettivo è ricostruire la storia climatica della Terra, risalendo indietro fino a 1,5 milioni di anni fa.
F.Varghese--BD